Un “selfie” nel passato 5

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Da “Sono dov’è il mio corpo- Memoria di un ex deportato a Mauthausen”, di Piero Iotti con Tullio Masoni

Lo sforzo dei totalitarismi e delle ideologie autoritarie, come vediamo ancora oggi, si misura sul tentativo “rassicurante” di circoscrivere categorie di diversi: i neri, gli ebrei, gli omosessuali, ma anche gli artisti, gli intellettuali...
Il triangolo rosso toccava a quelli come me, ai politici.
Anche lo schreiber che scrisse “meccanico” sulla mia scheda mi immatricolazione portava il triangolo rosso.
Perché sei qui? – mi chies e- because I am communist! Perché sono comunista. Lui mi porse la mano: lo sono anch’io. Altri triangoli. Nero per gli asociali, cioè i barboni, i mendicanti, i vagabondi; verde per i delinquenti comuni – altro dispetto degli “esperti”: il colore della speranza sull’uniforme dei nostri aguzzini, dei kapo’- viola per gli zingari, azzurro per gli apolidi, amaranto per i Testimoni di Geova e, infine, giallo per gli ebrei, gli ultimi degli ultimi, quelli che andavano più facilmente nella camera a gas e svuotavano le latrine di tutti.

Gabriel David Bell Longhi, 3B “Panizzi”